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al testo di Franco Bonvini
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Qui, nel relax del vapore caldo di quest' acqua appoggio le dita sugli occhi e premo, per restare un po' al buio a immaginare di sfuggire alle beghe di questo mondo. Lo faccio spesso, roba da uomini duri eh.. Quasi subito il buio si riempie di puntini colorati come i chiodini dei giochi dei bimbi e danzano, in movimento casuale. Oh, non c' è nessuna magia non so la spiegazione scientifica ma non c' è nessuna magia. Ed ecco un albero, una casetta, un sole in cielo che si fa subito un viso. C'è una lacrima sotto l'occhio o credo ci sia perchè me l' hanno fatto notare e mi piace, non è un' imperfezione dello sviluppo fotografico. Premo, la lacrima s' espande, si fa rossa, piena di puntini in corsa, la prima competizione per la vita. Dura pochissimo, un lampo e torna il buio, la lacrima ora è l' acqua dove sto al buio, in silenzioso ascolto di un battito di cuore. Lo so che è registrato in memoria ma non ricordo l' indirizzo e poi ho questo fischio a tremila hertz che confonde il silenzio. L' acqua s' è fatta fredda, sollevo un po' le dita, del buio resta solo un alone giallo, al centro che si allarga mentre torna la vista. Poi le nuvole. |
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